HOME >> Fondamenti del sake >> Suggerimenti per la degustazione ▶ Servizio da sake
Così come i giapponesi preparano il tè verde in una speciale teiera e lo servono in tazzine altrettanto speciali, anche al sake riservano utensili particolarmente adatti per la sua degustazione.
La terracotta usata per servire il sake si chiama o-choshi o tokkuri. La bocca è intenzionalmente piccola per facilitare il versamento e ritardare il raffreddamento del sake, che rimane così caldo sino all'esaurimento.
Un tempo si beveva il sake da tazzine molto piccole chiamate sakazuki, in origine fatte di terracotta ma poi in ceramica o lacca rossa.
Appena più grandi di un pollice, la tipica tazzina o-choko è adatta per berlo in un solo sorso.
Le tazzine un po' più grandi delle o-choko si chiamano gui-nomi. Esse contengono sake per tre sorsi abbondanti, condizione più apprezzata dagli amanti del sake. Sono ideali anche per accompagnare i pasti.
Per le varietà ginjo-shu e daiginjo-shu, le più aromatiche, a volte si suggerisce l'uso di bicchieri da vino. Come per il vino, infatti, l'aroma si rivela meglio ruotando delicatamente a spirale il bicchiere. La degustazione del sake con un bicchiere da vino accentua inoltre le lievi variazioni di fragranza che si susseguono col trascorrere del tempo, estraendone completamente il pieno sapore.
Un altro recipiente che arricchisce l'esperienza di degustazione del sake è il masu, una sorta di scatolina normalmente di legno di cedro. L'aroma di questo legno si miscela con la fragranza del sake creando una sensazione del tutto diversa da quella dell'o-choko, perché rivela le radici di questa bevanda così pregna di storia. Poiché l'aroma del legno "compete" con quello del ginjo-shu e del daiginjo-shu, per questi tipi in effetti è sconsigliabile servirlo nel masu.
Un altro inusuale e ingegnoso modo di bere il sake è con il kiki-choko, una tazzina bianca provvista di due cerchi blu concentrici sul fondo per la degustazione di diverse varietà di sake. In tal modo l'assaggiatore può meglio valutarne il colore, la trasparenza e la purezza.